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40 anni positivi
dalla pandemia di AIDS ad una generazione HIV free

Documenti d'archivio, manifesti e installazioni ripercorrono i quarant'anni di lotta contro il virus dell'HIV

Sono passati quarant'anni dalla pubblicazione sul New York Times di un articolo che documentava l'arrivo di una nuova e sconosciuta malattia poi identificata con AIDS, acronimo di «sindrome da Immunodeficienza Acquisita".

Per celebrare quattro decenni di battaglie nei confronti dell'infezione da HIV, il Bergamo Science Center ha ospitato, dal 1 ° al 16 giugno 2022, la mostra "40 ANNI POSITIVI - dalla pandemia di AIDS a una generazione HIV free", dopo il grande successo dell'edizione milanese 2021, riallestita in forma ridotta.

Promossa e organizzata da Milano Check Point, con il supporto di Bergamo fast Track City, in concomitanza con ICAR2022, 14th Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, che si è svolto a Bergamo dal 14 al 16 giugno, la rassegna presenta documenti d'archivio, manifesti e installazioni che raccontano la grande rivoluzione della cura e dello sviluppo della ricerca scientifica che, grazie ai movimenti di resistenza della società civile, nati negli Stati Uniti nei primi anni ottanta, diffusi poi anche in Europa e in Italia, ha visto radicalmente modificato il proprio corso a cambiare l'approccio verso una medicina partecipata e di prossimità.

La narrazione si apre proprio con la copia del quotidiano newyorkese, da cui si snoda un racconto attraverso materiali d'archivio provenienti dalla Fondazione Corriere della Sera e da quelli delle associazioni milanesi particolarmente attive nella lotta contro l'AIDS.

Particolarmente toccanti sono le immagini scattate da un autore anonimo all'Ospedale Sacco di Milano, che documentano la dimensione intima della cura all'interno del reparto di malattie infettive, negli anni più bui della pandemia.

Uno spazio particolare è dedicato all'installazione immersiva del Names Project AIDS Memorial Quilt (La coperta dei nomi). Il progetto, nato da un'idea di Cleve Jones, prevedeva la realizzazione di pannelli di stoffa su cui erano impressi pensieri e disegni per commemorare amici e familiari scomparsi che, proprio perché morti di AIDS, avevano difficoltà a ricevere i funerali.

Infine, uno spazio è dedicato alla rappresentazione visuale degli studi scientifici Partner 1 e 2, pubblicati nel 2016 e nel 2019, che dimostrano quanto il rischio di trasmissione nei rapporti sessuali non protetti con persone HIV positive in trattamento sia ZERO.

Questi studi vengono visualizzati attraverso una grande installazione con 2660 papere di gomma - tante quante i partecipanti agli studi - per imprimere nella memoria e spiegare attraverso un'immagine forte il più grande traguardo scientifico riguardante l'HIV dell'ultimo decennio.

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